Alessandro Baito, curatore di mostre d’arte e attore, ha pensato di dedicare una poesia ai Giusti e al Giardino del Monte Stella. Ringraziamo l’autore e pubblichiamo di seguito le sue parole.
Un uomo
con una famiglia da proteggere
una moglie adorata da stringere
dei figli da condurre per mano
una vita tranquilla e anonima
una donna
insicura in un vasto mondo di lupi
dal passo celere per le vie cittadine
perché a casa la aspettano i bambini
a cui dare un poco di nutrimento
una ragazzina
dai sogni popolati di meraviglie
con un futuro ancora da definirsi
gli occhi splendenti che studiano
la realtà buffa che la circonda
un uomo una donna una ragazzina
di fronte al sensibile fetore del mondo,
e l’ingiustizia schiaccia la vita
e morte è per il diverso,
per chi genera dubbio
risveglia coscienza
un uomo una donna una ragazzina
soffocano la loro ragione e logica
ignorano l’istinto di sopravvivenza,
considerano bene i figli e il futuro,
e rischiano tutto per l’altro
che è parte di loro
Quest’uomo questa donna questa ragazzina
sono la luce dello Spirito Umano,
sono la prova che la Vita può vincere,
sono semplici esempi da ricordare.
Bisognerebbe costruire città con i loro nomi
comporre poemi epici con le loro mute azioni
dichiararci tutti noi loro fratelli e loro sorelle
perché quando lo schianto di una bomba distrugge una città e migliaia sono i morti quando Ninive cade sotto i colpi dell’indifferenza quando nazioni sono tenute in ostaggio dal potere ottuso e la vita in ogni dove non conta quanto il benessere di pochi fortunati scelti da una sorte ignorante, perché quando l’Uomo non ha più il diritto di essere chiamato tale io piango le mie lacrime si riversano secche sulle ceneri della Dignità e mi chiedo se io potrei fare lo stesso di quell’uomo di quella donna di quella ragazzina –
Forse no
-perché avrei paura di perdere quello che ho anche se poco perché forse poi metterei in pericolo la vita della mia famiglia perché forse la situazione non ha bisogno di me e io sono piccolo e non posso fare molto e poi a cosa servirebbe perché poi comunque tutta andrà come deve andare
-No –
in fondo non ha senso vivere la vita senza la Dignità di Esseri Umani, in un mondo dove non c’è rispetto per il diverso, quando poi la diversità viene dettata da puri interessi di comodo, in un mondo fatto di paura diffidenza odio tradimento assassinio sterminio genocidio
-No
-ma ho bisogno di sostegno ho bisogno di essere confortato di riconfermare che qualcosa posso fare anch’io
e allora vado al Giardino dei Giusti di Milano, sul Monte Stella
passeggio lungo quei vialetti e lascio fluire i vaghi ricordi di quelle storie
tante storie di uomini donne e ragazzine che sarei stato orgoglioso di essere
e allora dico grazie al Giardino e grazie alla città di Milano
ma soprattutto grazie all’Umanità Buona che mi ha insegnato che più che studiare gli orrori per non ripetere il passato
è ancor più utile lasciarsi ispirare dalle benedizioni che ci fanno credere che è possibile non ripeterlo
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